Il coronoavirus è la nostra fine
Ciao, tutti! Per tanto tempo, volevo scrivere su questo tema, ma è stato difficile di cominciare perché non è un tema filosofico, non è una riflessione di una cosa che non ci può toccare fisicamente. No. Invece è qualcosa che ci riguarda. A tutti noi.
Il coronavirus è cominciato in Cina. I primi casi conosciuti vengono di Wuhan, una città nel centro del paese. I primi articoli di notizia che ho letto a gennaio hanno detto che non ci preoccupiamo tropo perché questo morbo non è facile di prendere. Fra due mesi tutto aveva cambiato, e semplicemente i vecchi stanno morendo, l'Italia sta chiudendo il paese intero e le università in Spagna e anche negli Stati Uniti stanno decidendo di chiudere il campus e fare le lezioni in linea. La mia università vuole che tutti gli studenti all'estero in Italia tornino qui perché non è più sicuro li.
Quindi, cosa significa il coronavirus per noi?
Vi ricordate del N1H1, il "swine flu"? Nel 2009, tutti nella mia città di Pittsburgh aveva avuto tanto paura di morire perché tutti i giorni, i giornalisti segnalavano che c'erano ancora e ancora più casi mortali. Quando mio fratello ed io abbiamo scoperto di averlo, anch'io avevo tanta paura di morire. Come la perfetta cristiana che ero, ho pregato per un'ora, ringraziando Dio per tutti le benedizioni che me aveva dato: mia madre, mio padre, miei fratelli, mie sorelle, la mia professoressa d'inglese, la mia educazione, la mia migliore amica Danielle, il cibo, le conversazioni con il ragazzo che mi piaceva, il mio letto, la nostra casa, mie zie, miei cugini, la macchina di mia madre...etc. L'elenca continua.
Allo stesso tempo, mentre mi preoccupavo con la morte alle 10 anni, mi faceva male. Avevo una febbre e una tosse e non potevo andare alla scuola. Siccome avessi già esposto Danielle e sua madre al morbo e non si facesse male, potevo almeno passare tempo da loro. (Non mi piaceva rimanere a casa perché mia madre era sempre ubriaca e dormita.)
Ma, alla fine, mi sono ripresa. Dopo due settimane, sono tornata alla scuola. La vita continua.
E' facile per me dire questo, che la vita continua e che mi sono ripresa. Questo non è vero per tutti. Come N1H1, ci sono molte morti. Ci sono persone che non si riprendono e invece espirano. E' non conosceranno mai cosa succede dopo il coronavirus muore. La mia esperienza è stata una fortunata. Sono felice di non esser morto prima del momento giusto, però sono triste per tutti che non sopravviveranno.
Per rispondere alla domanda che ho fatto prima di raccontare la mia storia, il coronavirus significa un periodo nelle nostre vita in cui riflettiamo bene. Se oggi fosse l'ultimo o il penultimo giorno delle nostre vita, cosa dovremmo dire ai nostri parenti? Quali persone dovremmo scrivere una volta di più? Quali scuse dovremmo, e a cui? Quali preghiere dovremmo fare prima di restare per sempre? Quali messaggi voremmo dirci a se stessi prima di morire?
Se possiamo riflettere su queste domande, forse possiamo cominciare a apprezzare la nostra vita e continuarla meglio.
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