Una traduzione di una poesia mia

 Ciao amici. Gli ultimi blog trattano un poeta americana famosa, che è, secondo me, un proprio genio. Come no? Avete letto quello poema? Le imagini sono incredibili.

Allora, nello stilo di un quasi genio (non ho niente in comune con i geni veri, vi ricordate che lo dico per scherzo), traduco un poema mio. Potete trovare la pubblicazione originale qui.

Durante quell'epoca della mia vita, abitavo con mia madre, che subiva emotivamente con l'alcolismo. Quest'era difficile per me, ovviamente, quindi ho scritto questo poema per esprimere come sarebbe mia madre ideale. Per fare questo, ho scelto una attrice americana famosa che fa la madre in quasi tutti i film che fa. L'ha mesa nel luogo della mia.

E' titolato "Jennifer Garner Becomes my Mother" (Jennifer Garner diventa mia madre).

Jennifer Garner ed io ci soprannominiamo.

"Mandy," mi dice, "vuoi la mia banana?"

Accetto questo regalo da Jenny, ma non voglio mangiarlo

acerbo. È troppo duro per i miei denti.

Spiega come sbucciare. Le sue mani

sono tanto morbide quanto roccia azusa.

Hanno 30 anni

e sono un po’ vesciche, ma ben curate con lozione.

Jenny sembra Google—sa molto di più di me.

Sa come smettere, quando cominciare di nuovo, cantare

quando tutti ti abbandona al parco:

“torcere la cima, scegliere un lato,

sbucciare per rivelare la frutto dentro.”

Jennifer Garner è madreluna,

mi aiuta a dormire a volta

quando mia propria madre non lo fa,

mia madre che sembra una vecchia a volta,

a che devo aiutare a pettinarsi i suoi capelli Einstein

dopo ore di colpi alla porta della sua stanza.

Lascia la TV a marinare il suo cervello

come si fosse in un serbatoio di deprivazione sensoriale.

Sogna con la conduttrice bella,

desidera esserla.

 

 

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