Traducendome parte 2

Cookies. We baked two dozen, Tara and I, and ate them all within 2 hours, not because they were particularly good. In fact, the baking soda tasted bitter and expired. I hated them, yet their very existence enticed us both to pick one up, nibble on it periodically, lose track of which cookie we were on (is this number four or number five? You tell me!), joke about how fat they’ll make us, take a walk to help them digest, stop in a local boutique to look around and never buy, braid each other’s hair, pick out gifts for our parents and boyfriends. We were staying at an AirBNB in Spain, by the way. We were headed to Italy the following week. Tara, my best friend, didn’t speak Spanish or Italian, really. Just Mandarin Chinese. I took pride in being the one to lead the way. If I could compare our dynamic to book characters, Tara would be Lila and I would be Elena from My Brilliant Friend. Less bright but more privileged, even if just by a bit. Then I woke up, as always, in the middle of a pandemic, and hugged the air, pretending my best friend were there. 

Biscotti. Ne preparammo due dozzine, Tara ed io, e ne mangiammo tutti tra 2 ore, non perché risultarono particolarmente buoni. Infatti, il bicarbonato di sodio aveva un sapore amaro e scaduto. Li odiavo, eppure la loro propria esistenza ci induceva a prenderne uno, sbocconcellarli ogni tanto, non seguire più quanti biscotti mangiammo ormai (è questo numero quattro o numero cinque? Dimmelo tu!), burlarci di quanto ci ingrasseranno, fermarci per una visita in un boutique locale a cercare—ma comprare mai, intrecciare i capelli a vicenda, scegliere regali per i nostri e i fidanzanti. A proposito, rimanevamo in un AirBnB in Spagna. Saremmo andate alla volta in Italia la prossima settimana. Tara, la mia migliore amica, non parlava lo spagnolo o l’italiano, a dire la verità. Soltanto il cinese mandarino. Ero orgogliosa di fare da guida. Se potessi paragonare la nostra dinamica a quella di personaggi di un romanzo, Tara sarebbe Lila ed io sarei Elena di L’amica geniale. Meno brava io però più privilegiata, anche se per poco. Poi mi svegliai, come sempre, nel bel mezzo di una pandemia, e abbracciai l’aria, fingendo che la mia migliore amica c’era.