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Showing posts from March, 2021

Diario in stile Lahiri Parte 10

 Mi piacerebbe dedicare questa voce sul diario alla sezione del libro di Lahiri titolata "L'imperfetto" in cui rifletta sulla sua incapacità di parlare perfettamente la lingua italiana. Elenca tante cose che la confondono della lingua: le preposizioni, l'uso dell'articolo, parole simili e soprattuto, l'uso dell'imperfetto. Lahiri si identifica con l'imperfetto perché lei stessa è imperfetta, perché "un senso d'imperfezione ha segnato la mia vita" (la pagina 85). Si sente la mancanza di una lingua con cui si può identificare. Finisce questa sezione dicendo che sentirsi imperfetta è sentirsi viva. Pretendo scrivere su questi tre aspetti meravigli dell'imperfezione nella traduzione: non esiste una traduzione perfetta, l'imperfetto in italiano si traduce in una marea di manieri e una traduzione "imperfetta" è un'opera d'arte fatta da un traduttore. 1. La traduzione è una arte e una scienza. Questo vuole dire che non ...

Diario in stile Lahiri Parte 9

 Lahiri è entrata in una cultura che è molto fiera di se stessa. Ci sono elementi positivi e negativi della cultura italiana, e una di quelli negativi è il fatto che ci sono ancora tante tracce del periodo fascista nella legge e nella mentalità italiana. Lahiri, verso la fine del suo romanzo, parla di come l'aspetto fisico ha influenzato il modo in cui gli italiani la trattano. In paragone col marito, la vedono più straniera di lui, benché parli meglio la lingua italiana di lui, perché ha l'aspetto fisico giusto.  In altre parole (sì, ho usato questa frase apposta), imparare l'italiano comprende i giudizi degli altri.  Come traduttrice, mi rendo conto che c'è una somiglianza tra le due attività. I traduttori sono spesso criticati più che l'autore originale. I lettori ci giudicano tantissimo quando leggono le nostre traduzioni e si rendono conto che il testo che leggono non è quello che aspettavano. Una volta, parlavo della traduzione in genere con un compagno di cla...

Prattica con "ci" e "ne"

 Una delle cose più difficile per gli stranieri imparando l'italiano è questo concetto di "ci" e "ne." Voglio imparare a usare queste parole bene, quindi alcune settimane dopo la conversazione su questo concetto grammaticale, ho deciso do farci degli compiti per non dimenticare ciò che ho imparato. Gli esercizi vengono di questa pagina web: https://learnitalian.web.unc.edu/home/pronouns/ne-and-ci/  Quanti corsi segui? (5) Ne seguo 5. Quante email scrivi al giorno? (10) Ne scrivo 10.  Quanti chili di banane vuole Lei? (3) Ne voglio 3.  Quante lingue parla Luisa? (4) Ne parla 4.  Quanti strumenti suoni? (2) Ne suono 2.  Quanti amici vengono alla festa? (15) Ne vengono 15. Quante pizze dobbiamo ordinare? (6) Ne dobbiamo ordinare 6. / Dobbiamo ordinarne 6. Quanti capitoli del libro hai letto? (8) Ne ho letto 8. Quante cartoline hai ricevuto da tua sorella? (1) Ne ho ricevuto una.  Quante rose hai comprato? (12) Ne ho comprato 12.  Pensi spesso al...

Diario in stile Lahiri Parte 8

 Queste idee non sono mie, ma queste parole sì. Così ho cominciato a pensare alla traduzione. Non è soltanto una questione di meriti--se merito crediti per questo lavoro. Non è così importante. Io dico quelle parole sopra riferendomi al processo. E' semplicemente così.  Quando traduciamo un testo, è certo che le idee non sono nostre. Non siamo stati noi a creare i personaggi, imaginare i dialoghi o sviluppare l'ambientazione. Noi traduttori siamo quelli che REcreano i personaggi, REimaginano I dialoghi e REsviluppano l'ambientazione, usando le nostre parole. E' a volte impossibile sapere esattamente l'intenzione dello scrittore originale. Quando i traduttori leggono un testo e poi lo traducono, il testo passa davanti ai loro occhi. La nostra interpretazione come traduttori influenza il modo in cui scriviamo, il modo in cui scegliamo le parole che ci sembrano giuste e organizziamo la struttura delle frasi. Quali frasi cerchiamo di enfatizzare? Quali personaggi ci pia...

Diario in stile di Lahiri Parte 7

 Lahiri scrive: "Dal mio primo libro richiamavo Calcutta, la città di origine dei miei genitori. Dato che era, per loro un luogo lontanissimo, quasi scomparso, cercavo un modo, attraverso la scrittura, di colmare la distanza, e di renderlo presente...Mi ci è voluto molto tempo per accettare che il mio progetto di scrittura non dovesse assumere una tale responsabilità" (pagina 161 di In altre parole  da Jhumpa Lahiri). Voglio riflettere su questa citazione, ma impiegandola alla traduzione.  Quale è l'obiettivo della traduzione? Hanno i traduttori una responsabilità? E' questa responsabilità colmare la distanza tra il testo, la lingua e la cultura di partenza e il testo, la lingua e la cultura di destinazione?  Quando ho cominciato a tradurre, avrei detto di sì, i traduttori hanno una responsabilità, ma invece di colmare la distanza, la responsabilità sarebbe far essere trasmesso un messaggio in un'altra lingua. Il traduttore deve lodare il testo originale e, di con...

Diario in stile di Lahiri parte 6

Ho finito la mia tese. Questa vittoria mi ha fatto sentire felice, tranquilla, sollevata. Ho realizzato il progetto di cui dal primo anno dell'università avevo paura.  Ricordo il primo anno. Non ero ancora una studentessa Schreyer, però facevo i corsi che mi aiuterebbero unire alla facoltà l'anno dopo. Dato che tutti i miei amici erano studenti Schreyer, mi sentivo come una straniera, una falsa che cercava di unirsi ai gruppi a cui non mi appartenevo. Me sentivo inferiore mentre cercavo il gruppo di amici che tutti vogliamo avere. Un gruppo di amici. Ne volevo uno, e non sono mai riuscita a trovarmene uno, però ho trovato qualcosa che forse durerà più tempo: la traduzione. Lahiri amava la lingua italiana. E' In altre parole una storia d'amore in cui il soggetto d'amore è la propria lingua? Penso di sì. Nel mio caso, la mia esperienza a Penn State è stato anche una storia d'amore. La traduzione, invece, è il mio amante. Non sapevo questo primo anno che sarebbe co...

Confronto di Traduzione 2

 La traduzione da Google della poesia "Volontà" da Goccia1969 (incontri l'originale qui: https://www.raccontioltre.it/22087/volonta/)  "Will" Who has never been born will never die. But in the fight I am alive, to the last breath, for the will to be. I do not flee, and if I really have to flee, I will flee forward, I will not close. I vantaggi della traduzione realizzato dai computer includono la convenienza, l'automazione e la velocità. E' più barato che spendere i soldi per assumere un traduttore. Col tempo, la tecnologia sta migliorando e di conseguenza i computer riescono a realizzare traduzioni più e più precise, almeno bastano per trasmettere l'idea centrale.  Però, ci sono anche degli svantaggi. I computer non possono sempre riconoscere le sfumature. Ci sono falsi affini, e qualche volta i computer non riescono sempre a decidere quale significato è giusto. Tante parole hanno una marea di sinonimi, e sappiamo già che un sinonimo, pur condividen...

Traducendo "Fantasme nella notte"

Ho tradotto questa poesia di Annalisa Scialpi per piacere. Leggi per favore l'originale qui:  https://www.raccontioltre.it/27184/fantasmi-nella-notte/  Ghosts at Night Cold ghosts sneak inside the night tent; or maybe, they are vampires that suck on the Dream's placenta  leaving tears on the fabric. Anemic, zig-zagging,  they wander about the morgue of the passions—never extinct, of the misunderstood gestures, of the broken truths, left to languish in the Gorgon's dark night. As a dust-filled blanket over the crimes of time, they are on the precipice of the mechanic whose heart is kept prisoner in a dark abyss.  They, they cry,  in the anemic night searching for mercy  from the dawn girl's dress that still dyes smiles  with the colors of flowers. 

Diario in stile di Lahiri Parte 5

 Come Lahiri, sto cercando un'identità. Io anche vengo di due mondi. Ho un lato nero e un lato bianco. Tutte e due sono diversi in tante forme, e provo una frustrazione di non poter appartenerne cento per cento. Non ascolto la musica giusta, non seguo le regole sociali, le norme, che i gruppi tendono a seguire. A soprattutto, non ho l'apparenza giusta. La gente pensa de conoscermi prima di aver parlato con me. Condivido molte esperienze sue. Specialmente quello di una terza lingua. Lo spagnolo, il portoghese e l'italiano sono per me una specie di affermazione. Non mi sento parte dei miei propri gruppi, quindi le lingue mi permettono di inserirmi in un altro gruppo, uno che non è mio. Però, come Lahiri, il mio accento, il mio aspetto fisico e il mio stile raccontano il mio segreto: Non ci appartengo.  Non importa quanto bene parlo italiano o spagnolo o portoghese, la gente saprà sempre che io non ne sono una.  E la gente dei miei propri gruppi chiedono perché non cerco di ...

Diario in stile di Lahiri Parte 4

 Quando traduco, mi sento triste e felice, tutte e due, allo stesso tempo. Mi sento triste perché quello che faccio, quello che creo, non sarà mai finito. Il testo che scelgo ogni volta è sempre un testo che non riuscirò mai a ricreare perfettamente in inglese, la mia lingua materna. L'idea che uno scrittore vuole trasmettere ai lettori non sarà trasmesso nella mia versione al cento per cento, perché le mie incapacità, le mie debolezze, non me lasciano capire il messaggio, notare tutte le sfumature, i metodi artistici, i simboli, il ritmo e la musicalità che l'autore ha intenzionalmente introdotto nel suo testo, E anche se riesco a vedere tutti questi bei elementi, non sono capace di catturarli nello stesso modo. La mia capacità di scrivere bene, artisticamente, manca. Manca una raffinazione. Non posso accettare che quello che scrivo io è cattivo, brutto, che non valga la pena di esser letto da un altro umano. Però mi sento anche felice e forte. Mi sento così perché so che col ...

Confronto di traduzione 1

 Qualcosa che ho notato nelle traduzioni del canto di Dante è ogni traduttore/traduttrice tiene a ricostruire il formato oppure la forma della poesia in maniera diversa. Ad esempio, quelle di Longfellow (nemmeno sapevo che Henry Wadsworth Longfellow sapessi come parlare italiano!) e di Cary senza spazi tra le strofe, però quella di Singleton è scritto nello stilo di una prosa, quella di Pinsky ritiene la forma perfettamente e quella di Birk e Sanders sembra di aver messo gli spazi in maniera imprevedibile.  In genere, penso che cambiare la forma di una poesia può funzionare bene dipendendo della situazione. Dante ha creato la sua forma poetica con un motivo sia estetico come ritmico. Cambiare quello in una traduzione potrebbe significare concedere l'estetica e il ritmo della poesia, ma come ho imparato parlando con la professoressa Sherry, concedere certi aspetti permette un traduttore di mettere a fuoco altri. La poesia implementa tanti metodi lirici, e tradurne tutti è impos...

Le risorse della traduzione

  1. What are the legal/professional/ethical requirements to be a translator?  Ethical: convey meaning faithfully, accurately, and impartially; keep confidential information confidential; represent qualifications, capabilities, and responsibilities honestly, enhance capabilities through continuing education and practice, act collegially by sharing knowledge and experience, define mutual agreement and abide by terms of business transactions, ask for and offer due recognition and compensation, good faith to resolve disputes professional: ATA certification program: identify professional translation skills, most respected and recognized credentials, demonstrate that they meet certain standards, can use CT and ATA-issued seal, pass exam in a language pair including always English, continue education, not for beginning translators, tests for ability to produce translation that is accurate, intelligible, and appropriate for intended purpose, compliance with instructions, understand...

Traducendome parte 2

Cookies. We baked two dozen, Tara and I, and ate them all within 2 hours, not because they were particularly good. In fact, the baking soda tasted bitter and expired. I hated them, yet their very existence enticed us both to pick one up, nibble on it periodically, lose track of which cookie we were on (is this number four or number five? You tell me!), joke about how fat they’ll make us, take a walk to help them digest, stop in a local boutique to look around and never buy, braid each other’s hair, pick out gifts for our parents and boyfriends. We were staying at an AirBNB in Spain, by the way. We were headed to Italy the following week. Tara, my best friend, didn’t speak Spanish or Italian, really. Just Mandarin Chinese. I took pride in being the one to lead the way. If I could compare our dynamic to book characters, Tara would be Lila and I would be Elena from My Brilliant Friend. Less bright but more privileged, even if just by a bit. Then I woke up, as always, in the middle of a pa...

Traducendome parte 1

  I have many things to do today. Perhaps too many, and I’m not sure if I’ll do them all. I have homework, research, and work to do. Yes, but I also have my roles: the best friend, the good friend, the reader, the writer, and the girlfriend. How I will manage all these roles if I have to take them all on? I have to make dinner, go to therapy, take my vitamins, and sleep as well. Any one of these is enough to consume an entire day, all my energy, burn every calorie I eat. It’s hard work to be a person. Ho un sacco di cose da fare oggi. Magari troppe, e non sono sicuro di farne tutte. Ci sono i compiti, la ricerca e il lavoro da fare. Sì, ma ho anche i miei ruoli: devo fare la migliore amica, l’amica stretta, la lettrice e la fidanzata. Come gestirò tutti questi ruoli se devo farne tutti? Inoltre, devo preparare la cena, andare in terapia, prendere le vitamine e dormire. Qualsiasi basterà esaurire un’interna giornata, tutta la mia energia, bruciare ogni caloria che mangio. Essere una...